Favara: un’utopia artistica divenuta realtà
Favara è una città dell’entroterra agrigentino che, come molti piccoli comuni, ha conosciuto negli ultimi decenni un progressivo processo di spopolamento, l’abbandono del centro storico e l’espansione anomica delle aree periferiche.
Davanti a questo lento degrado, Andrea Bartoli e Florinda Saieva hanno immaginato una città con un’identità diversa: appassionati da sempre di arte contemporanea, hanno sognato di modellare il territorio che li circondava proprio grazie all’arte e di trasformare il centro storico della città di Favara in un luogo di arte, cultura e sperimentazione, in una piccola capitale mondiale della rigenerazione urbana.
Nel 2010, dopo il crollo di una palazzina abbandonata che ha causato la morte di una ragazzina di 14 anni e di sua sorella di 4, Bartoli e Saieva hanno deciso di agire e hanno cominciato ad acquisire alcuni palazzi abbandonati trasformandole in luoghi espositivi di arte contemporanea, spazi d’incontro, cucine a vista per workshop e pranzi, cocktail bar, shop vintage e molto altro.
E l’utopia si è fatta realtà: Farm Cultural Park a Favara è diventato un sogno collettivo, condiviso con una piccola ma potente comunità di cittadini attivi che partecipa, progetta e ogni tanto si ribella, per continuare a far diventare Favara sempre di più una città in cui si immagina e disegna il futuro, una città cosmopolita in cui è bello vivere, accogliente per giovani, studenti, creativi e stranieri e con tanti appuntamenti culturali durante tutto l’anno.
Un centro di cultura e sperimentazione
Dal 2010 se n’è fatta di strada: il centro storico di Favara è diventato un museo a cielo aperto tra street art ed installazioni permanenti ed ogni attrae un grande numerosi di curiosi, appassionati e turisti.
Ma Farm Cultural Park è molto, molto di più di una semplice attrazione turistica: a Favara si riuniscono gli artisti, si educano i designer del futuro, si discute di arte, design, sostenibilità e creatività.
Gli artisti che si fermano a Favara sono ospitati negli spazi della Farm in quella che è diventata una vera e propria residenza pensata per accogliere gli artisti, ma anche per studenti universitari e bambini che ogni anno partecipano ai corsi e ai laboratori.
I progetti di Farm Cultural Park
Tra i progetti in corso troviamo:
- SOU Schools of Architecture for Children: Sou è la Scuola di Architettura per bambini, la prima in Italia, la seconda al mondo. È specializzata in attività educative dopo scuola, legate all’urbanistica, all’architettura e all’ambiente, alla costruzione di Comunità, ma anche all’arte, al design, all’agricoltura urbana e all’educazione alimentare.
E ancora con uno slancio per il mondo della cooperazione, dell’innovazione sociale, della cultura DIY.
La missione della Scuola è non solo stimolare la riflessione, la progettazione e l’azione per un miglioramento della società ma anche la promozione e l’educazione a valori di accoglienza, partecipazione, tolleranza e solidarietà, generosità e impegno sociale - Plurals:
Spazio creativo pensato per la Gen Z che si propone di costruire una Comunità ed un Movimento con l’obiettivo di attuare un cambiamento nel mondo. Organizza OPP Festival ovvero tre giorni di energia atomica per teenager e la call Plurals Talents U19 dedicata ai giovani artisti under 19 - Prime Minister, scuola di politica per giovani donne
Prime Minister è una scuola di politica, apartitica e gratuita, dedicata alle giovani donne tra 14 e 19 anni, un percorso formativo per sviluppare competenze politiche e di attivismo civico.
Le scuole di Prime Minister sono laboratori di empowerment durante i quali le studentesse partecipano a un’esperienza di gruppo, incontrano e si confrontano con testimonial della vita politica, economica, culturale e sociale del Paese e del loro territorio - American Cities
Giovani marinai Americani incontrano studenti di scuole superiori Italiane, per raccontare loro la storia, la cultura, le tradizioni e le principali attrazioni delle loro città natali.
L’ambasciata dei non umani
Farm Cultural Park inoltre fa parte di progetti artistici che si propongono di discutere e di portare avanti istanze, riflettendo sul ruolo dell’arte e della cultura nella società odierna e futura.
Ad esempio, nel 2021, sono parte costituente di Fair Play, un progetto culturale open-source curato da Enrico Lain e Saverio Massaro, nell’ambito del Padiglione Italia “Comunità Resilienti” alla 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
Il primo atto di Fair Play è stata un’Assemblea Costituente per la quale sono stati convocati una serie di delegati aventi il compito di rappresentare identità e istanze di alcuni degli abitanti non-umani di questo nostro pianeta.
Da questa Assemblea è nata L’Ambasciata dei Non umani che si propone di dar voce e rappresentanza ai non-umani e alle loro richieste, rendendo visibili le controversie che animano la costruzione collettiva.
Presso Human Forest-Palazzo Miccichè all’interno di Farm Cultural Park è stato realizzato un primo presidio stabile, in cui sperimentare un design capace di essere ri-medio, con progettisti in grado, a loro volta, di operare come mediatori tra le cose.
E il futuro di Farm Cultural Park?
Farm Cultural Park in questi quasi 14 anni ha costruito una comunità solida, tanto che dal 2022 ha aperto una seconda Farm a Mazzarino con gli stessi obiettivi di rinascita creativa.
In pochi anni sono riusciti a realizzare un progetto che sembrava impossibile: d’ora in avanti ci possiamo aspettare solo cose incredibili.
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